Visione Evidente
Fotografie di Walter Ricardo Francone
Mostra fotografica a cura della Galleria Fotografica ANAF “Luigi Ghirri”
Dal 14 luglio al 5 agosto 2007
Caltagirone Regione Sicilia
A proposito di Ricardo Francone
La creatività dell’uomo, la trasformazione della materia della natura in strumento e in opera d’arte nasce dalla consapevolezza che l’uomo ha di non poter coincidere con la natura originaria del mondo e neppure con quella natura limitata, sofferente e mortale che lui stesso è. La cultura dell’uomo è quindi sin dall’origine esperienza e segno della messa a distanza, della lontananza irriducibile, del definitivo esilio dell’uomo rispetto al grembo materno in cui è stato generato. Il premio Nobel per la letteratura Czeslaw Milosz, in Tre conversazioni sulla civiltà, poeticamente scrive: “Sì, è vero, il paesaggio è un po’ cambiato… dove c’erano boschi, ora ci sono sfere di fabbriche e cisterne… nei poeti antichi leggevamo del profumo della terra e delle cavallette. Oggi scansiamo i campi… Sono estinti l’insetto e l’uccello… Che stiamo rimpiangendo? Chiedo. La tigre? Il leone? Lo squalo? Abbiamo creato una seconda natura a somiglianza della prima, perché non ci sembrasse per caso di vivere in paradiso. Forse quando Adamo si risvegliava nel giardino gli animali si leccavano il muso sbadigliando amichevoli… Tuttavia ad eccezione di quel momento, ciò che sappiamo sulla natura non depone a suo vantaggio.. La nostra non è peggiore.”
Ricardo Walter Francone è originario dell’Argentina e ha passato l’infanzia e la prima giovinezza negli spazi aperti e per larga parte ancora incontaminati di quel emisfero del mondo, ed è giunto in Italia spinto dal bisogno di una dimensione che là non era possibile trovare. Nell’esilio fisico dalla patria, Francone ha maturato la coscienza che è l’intera civiltà umana a vivere in esilio, lontana dal proprio destino. Nelle fotografie di Francone, gli oggetti, le case, le automobili, i riflessi delle vetrine, gli schermi televisivi, i fiori e gli animali di plastica nella loro dimensione artificiale sono misteriosi e affascinanti come gli elementi naturali della foresta amazzonica. Se la natura è un mistero, la natura dell’uomo e della sua civiltà è un mistero infinitamente più grande, profondo e pieno di bellezza. Fotografia dopo fotografia, l’opera di Francone indica che la natura dell’uomo è di essere immagine e somiglianza di un altro e di un altrove che vive in noi e attraverso di noi: l’infinito e l’eterno.
Giovanni Chiaramonte
L’indice
Evidentemente, se esistono delle cose in questo mondo, hanno un motivo, più o meno grande della mia ragione o comprensione. Ho iniziato a interessarmi al senso delle figure sparse nella città, rappresentazioni che provocano curiosità, hanno forza, una presenza tale da far girovagare l’occhio senza scontrare un valore prospettico. Un immenso labirinto, vagare dentro e fuori a questo immaginario, tenendo presente che non è il giudizio, se comprendo o meno, se mi fanno vivere o morire, ma la presenza, il carattere, perché davanti ad esse il mio collo si storce, e se forse è l’inerzia di una mano a muovere la mia testa, ed essa è grande, sta ad indicare sicuramente un qualchè di reale.
L’indice per chi è perso ha un certo sapore ciclico.
Opera: Tutto questo non è un teatro.
Monologo
A prima vista il luogo, la ricerca sull’immagine,
non che mi faccia paura,
ma…,
c’è una battuta che dice,
l’uomo cerca di costruire una nuova natura
e si…,
una specie d’immagine così maestosa,
imponente che incolli lo sguardo alle cornici,
un motivo immaginario che ci faccia vivere meglio,
mi fa ridere,
non sempre queste figure sono cosí delicate,
come in sé…,
questi luoghi non sono così naturali da viverci,
una corsa delle immagini
e poi mi domando cosa stiamo costruendo,
e cosa costruisce cosa,
l’immaginario il reale o il reale l’immaginario…,
credo la seconda,
finchè questa differenza sarà, alla portata dei nostri sguardi.
La nuova natura
Quel luogo perduto,
in quale Dove alloggia,
forse questo luogo non è altro che la Pura e Semplice Immagine…,
Coltiva la tua immagine
tenendo conto che lo specchio va rivolto altrove.
Questo dicono i fotografi
Walter Ricardo Francone […]
FOTOGRAFIA
A Caltagirone, la personale di un talento emergente della fotografia italiana di oggi, Ricardo Francone
“Nelle fotografie di Francone, gli oggetti, le case, le automobili, i riflessi delle vetrine, gli schermi televisivi, i fiori e gli animali di plastica nella loro dimensione artificiale sono misteriosi e affascinanti come gli elementi naturali della foresta amazzonica. Se la natura è un mistero, la natura dell’uomo e della sua civiltà è un mistero infinitamente più grande, profondo e pieno di bellezza. Fotografia dopo fotografia, l’opera di Francone indica che la natura dell’uomo è di essere immagine e somiglianza di un altro e di un altrove che vive in noi e attraverso di noi: l’infinito e l’eterno”.
Così un maestro della fotografia italiana contemporanea, Giovanni Chiaramonte , descrive la ricerca di Ricardo Francone, fotografo emergente originario dell’Argentina, che vive e lavora a Milano dalla fine degli anni Ottanta.
Accomunati da un analogo approccio nei confronti degli spazi naturali e urban, i due hanno esposto di recente fianco a fianco nella mostra Ereditare il paesaggio. Appuntamento dell’ultima edizione del festival Fotografia di Roma, che ha visto sette grandi autori (oltre a Chiaramonte, Olivo Barbieri, Gabriele Basilico, Vincenzo Castella, Guido Guidi, Mimmo Jodice e Massimo Vitali) confrontarsi con giovani talenti individuati come loro eredi.
Alcune opere presentate da Francone in quella occasione si possono ora ammirare insieme ad altri lavori nella personale Visione evidente. Una sequenza di quaranta scatti curata da Giovanni Chiaramonte e Sebastiano Favitta, risultato di una ricerca tra il paesaggio e l’immaginario urbano, che ha impegnato l’artista due anni.
Alessandra Maggi, Viaggi con Dove – Corriere della Sera
Fino al 5 agosto, Galleria Luigi Ghirri, Corte Capitaniale, via Duomo 11, Caltagirone. Orari: 9.30-13 e 16-19 (lun. chiuso).
Ingresso libero. Info: cell. 334.33.58.978