Quando il prodotto domina lo sguardo
“come se bastasse un’osservazione fugace per conoscere.”
In mezzo a tutto questo, c’è anche il riccone (il dandy) che investe il suo denaro, comprando che cosa? La bellezza. Eppure, senza comprenderla, fa sì che essa diventi un prodotto, perché solo questo può fare il denaro: incrementare un valore superficiale. Ma quel valore non sarà mai quello visivo o la profondità eterea dell’arte.
Vai ha spiegare a questi cos’è la bellezza…!
I Greci, che erano sapienti, per simboleggiare la ricchezza e l’avidità, inventarono il mito del re Mida, il quale chiese a Dioniso il potere di trasformare in oro tutto ciò che toccava. Così, persino il cibo che avrebbe dovuto sfamarlo, toccandolo diventava oro.
Uno sguardo senza profondità, legato solo alle passioni e al desiderio, non potrà mai essere soddisfatto: sarà sterile, morto.
La vecchia sapienza insegna che l’esilio nasce dalla voglia di potere e di ricchezza. In questa bramosia d’insoddisfazione non siamo solo pronti a vendere i nostri valori, ma arriveremmo perfino a vendere nostra madre, nostro padre e anche noi stessi. Quella cosa che dovrebbe essere la più cara al mondo: la nostra persona.
La Gioconda
ha un valore stimato di due miliardi, ma è davvero questo il suo valore?
Migliaia di visitatori, ogni giorno, si accalcano per osservare questo straordinario ritratto per pochi minuti, spesso scattando fotografie con i loro telefonini. Quegli scatti sembrano indicare solo una cosa: affermare che erano lì, che “hanno visto”. Ma si può davvero dire di aver compreso o apprezzato un’opera d’arte in questo modo? Oppure è diventato solo un pellegrinaggio simbolico, un trofeo digitale da esibire al ritorno dalle vacanze?
Un grande artista italiano Piero Manzoni, seguendo il concetto di Marcel Duchamp, un giorno fa una bella cagata e la mette in 90 scottale con il nome “Merda d’artista” (Artist shit). A Milano, il 7 dicembre 2016, un collezionista privato si è aggiudicato l’esemplare n. 69 a 275.000 euro.
“Manzoni, aggirandosi in paradiso, potrebbe dire: Non credevo, ma adesso ho la conferma…! Io pensavo fosse solo un concetto provocatorio, ma che tu, uomo, spendessi davvero tutti quei soldi per una scatola di merda, si può considerare l’apice della stupidità…!”
90 barattoli di Merda - (Piero Manzoni - Merda D'artista 1961)

Entra in gioco il meccanismo di Duchamp: tu pensi che la Gioconda valga perché costa denaro. E allora cosa fa Duchamp? Prende un cesso (un orinatoio), lo capovolge e dice: “Questa è la più grande scultura del XX secolo.” Chi lo afferma? Io, Duchamp.
Tutta la storia dell’arte del XX secolo si apre con il cesso di Duchamp. Tra mille anni, nei musei, troveranno la scultura greca, la scultura romana, quella rinascimentale, e affianco a tutto questo… il cesso di Duchamp.
Scultura Classica

Ercole Farnese di Glicone di Atene – III secolo d.C
Scultura del XX secolo

Fontana “ready-made” di Marcel Duchamp – 1917
Scultura Rinascimentale

David di Michelangelo Buonarroti – 1501 1504 ca.
La grandezza di Duchamp, che è davvero un genio, sta nel svelare il meccanismo di questa cultura, che possiamo tranquillamente definire “Cultural Shit”.
Le scienze nascono perché l’uomo europeo, basandosi sulla prospettiva e sulla mimesi, scopre le leggi numeriche che governano le forze del cosmo.
Ed è proprio perché studia e comprende queste forze che inventa la macchina a vapore, il treno, le navi, l’aeroplano e l’energia elettrica.
Allora, l’uomo europeo cos’è? Un genio?
Attenzione…!
La cultura europea deriva da una costante curiosità di conoscenza, e la prospettiva ne è l’origine.
Questi sono i concetti fondamentali per costruire delle fondazioni solide. Altrimenti, può succedere che qualcuno arrivi a dirti che la scatola di Manzoni costa 275.000 euro… e tu la compri, solo per sentirti dire: “Bella cagata”.
