La prospettiva Riflessione Speculare
Immagine tratta dal libro, Storia della fotografia – Jaca Book
Filippo Brunelleschi, guarda attraverso un foro al centro di un quadro da lui dipinto, il quale si riflette in uno specchio e appare come parte della realtà. La riscoperta, in quanto abbiamo visto che la prospettiva, pur su basi diverse, era già oggetto di studio fin dal V sec. a.C.. Allora si può comprendere meglio perché Brunelleschi riesca a comporre questo primo quadro prospettico, architettando in forma mirabile la visione del quadro di fronte allo specchio per dare l’idea di una visione speculare, per far comprendere che il dipinto era un’immagine riflessa, accentuando il fatto che l’uomo vede per immagine.
La prospettiva verrà definita come l’illusione dello spazio tridimensionale su una superficie piatta.
Piero della Francesca, Flagellazione di Cristo 1470 ca

Nel corso dell’Umanesimo1L’Umanesimo è un movimento culturale e intellettuale nato in Italia nel XIV secolo, che ha segnato un’importante svolta nella storia del pensiero occidentale, abbracciando il recupero degli ideali e dei valori dell’antichità classica. Il termine “umanesimo” deriva dalla centralità che il pensiero umanista attribuisce all’uomo, alla sua capacità di ragionare, creare e agire nel mondo., che ebbe inizio nel XV secolo, si verificarono cambiamenti significativi nella cultura europea, inclusa una maggiore apertura a quella corrente del Rinascimento2Il Rinascimento fu un periodo storico che si sviluppò in Italia tra la fine del Medioevo e l’inizio dell’Età Moderna in un arco di tempo che va dalla metà del quindicesimo secolo, fino alla fine del sedicesimo secolo. e al pensiero razionale. Questo periodo segnò una transizione verso una prospettiva più centrata sull’uomo e meno rigidamente vincolata alla teologia tradizionale.
← Andrea Mantegna, La Morte della Vergine, 1431
L’Umanesimo ritrova la sua identità culturale ispirandosi alle riflessioni dei filosofi greci sull’esistenza umana e traendo influenze dalle opere del teatro ellenico, oltre a beneficiare del contributo della letteratura filosofica romana.
Questo movimento culturale, promosso da figure come Francesco Petrarca e in parte Giovanni Boccaccio, mirava a riscoprire i classici latini e greci nella loro autenticità storica, evitando le interpretazioni allegoriche che avevano dominato in precedenza. L’intento era quello di riportare nella vita quotidiana usanze e credenze dell’antichità, promuovendo una “rinascita” della cultura europea dopo il periodo considerato dei “secoli bui” del Medioevo.
L’espressione “secoli bui” fu coniata da Francesco Petrarca per descrivere in maniera negativa il Medioevo, ossia il periodo compreso tra la caduta dell’Impero romano d’Occidente (476 dC) e la fine del XV secolo. Questo termine contrappone il Medioevo sia all’epoca classica precedente sia al Rinascimento successivo, entrambi considerati periodi di splendore per l’umanità. Tuttavia, la visione negativa del Medioevo è oggetto di discussione nella storiografia moderna, che tende invece a rivalutare quel periodo come una fase essenziale per lo sviluppo dell’arte e della cultura occidentale.

La Città ideale del Rinascimento3L’esperienza teorica e il dibattito sulla “città ideale” furono tanto intensi da fare di quel tema, pure in carenza di vere e proprie realizzazioni pratiche, uno dei grandi snodi ispiratori su cui si concentrò la riflessione dell’arte, dell’architettura e dell’urbanistica, che esprime, interpretando l’omonimo paradigma, l’idea di perfezione della classicità “moderna”. Il dipinto è anonimo, ed è esposto alla Galleria nazionale delle Marche di Urbino.
E proprio in questo periodo, XV secolo, nelle città di Firenze, Venezia e Roma, i filosofi e i matematici emigrarono da Costantinopoli, antica città di lingua greca, appartenente all’Impero Romano d’Oriente.
La migrazione di studiosi da Costantinopoli verso l’Europa nel XV secolo è principalmente attribuibile alla caduta di Costantinopoli nel 1453 durante l’assedio ottomano. Prima di questo evento, Costantinopoli era la capitale dell’Impero Romano d’Oriente e un importante centro culturale e scientifico. Con la caduta della città, molti studiosi, artisti e intellettuali greci cercarono rifugio in varie parti d’Europa per sfuggire alle conseguenze della conquista ottomana.
Questi studiosi portarono con sé una vasta conoscenza delle opere classiche greche, filosofia, scienze e arti. Le loro competenze e il loro sapere ebbero un impatto significativo sulla rinascita culturale europea, contribuendo a diffondere idee e conoscenze che influenzarono profondamente il Rinascimento. Firenze, Venezia, Roma e altre città europee divennero centri di apprendimento e di scambio culturale, grazie anche al contributo di questi intellettuali provenienti da Costantinopoli.
Questi studiosi, dotati di conoscenze su figure come Aristotele, Pitagora ed Euclide, portarono con sé l’eredità culturale greca. Come accennato in precedenza, essi condivisero tale sapere in queste città, contribuendo in particolare a Firenze, dove questi insegnamenti si intrecciarono con gli studi di Filippo Brunelleschi.
Brunelleschi dipinge il primo quadro prospettico dell’era moderna, la scienza che gli permette di concepire e realizzare quest’immagine e proprio quella cultura del mondo greco-romano, con i flussi della cultura ebraico-cristiana.
Pertanto non possiamo parlare di fotografia senza parlare del mondo classico.
Riflessione Speculare
La scoperta della prospettiva in realtà è una riscoperta, in quanto abbiamo visto che la prospettiva, pur su basi diverse, era già oggetto di studio fin dal V sec. a.C..
Questo cammino sarà alla base della ripresa del fenomeno della «camera oscura».

Cono in prospettiva vuol dire che Brunelleschi con l’arte dei greci riesce a concepire e a far comprendere che da un’immagine piatta rende l’illusione della tridimensionalità.
L’oggetto originale è stato perduto ma ci sono descrizioni di come venne realizzato.
Torniamo un attimo all’immagine riflessa di Brunelleschi. Riflessa come riflessione: c’era una parola che indicava il ragionamento ed era “speculare”, speculazione. Oggi indica un altro concetto. Ma il concetto che ci interessa ci mette davanti al dilemma che vediamo per immagine, e questo crea un bel problema. In un certo posto arrivi tu e non vedi proprio niente, passi dritto; poi arriva Henri Cartier-Bresson, fa clic, ed ecco la foto. E allora, come mai tu non hai visto nulla? Sarà perché Bresson ha gli occhiali…? Chissà, forse dobbiamo comprarci gli occhiali. Sarà la macchina fotografica? E così inizi a comprarti una Pentax, ma no, devo avere una macchina come quelle dei veri fotografi professionisti, come la Canon o la Nikon. Ma continua a venire fuori foto terribili. Sarà che devo comprare l’Hasselblad? Costa un bel po’ di soldi, e comunque niente, non si riesce a fare un’immagine che abbia una ragione.
raccolti diffusi da G. Chiaramonte.
A Brunelleschi e all’immagine riflessa… ci pensi prima di fare una foto?
La Chiesa di Santa Maria presso San Satiro si trova nel cuore di Milano ed è un piccolo gioiello del Rinascimento lombardo, noto soprattutto per il suo abside illusorio, un capolavoro di prospettiva realizzato da Donato Bramante.
→ Da vedere sulla sinistra un cortiletto quadrato con un cerchio.